Il territorio Salentino, oltre a offrire i prodotti per la preparazione di gustosi e semplici piatti gastronomici, ci regala anche diverse varietà di uve che contribuiscono alla produzione di diversi vini, alcuni dei quali Doc. Oggi parleremo del “Salice Salentino”.
Oltre ad essere un paese dell’alto Salento, il Salice Salentino è una delle denominazioni di origine controllata che identifica, fin dal 1976, la produzione di vino nell’area leccese e brindisina, attorno alla zona – appunto – di Salice Salentino.
La denominazione Doc è riservata ai vini con vinificazione da uve di vitigno negroamaro, se non completamente almeno per il 75%. L’eventuale 25% deve essere comunque di uve a bacca nera, che rispettino alcuni requisiti (come per esempio la derivazione).
Esso si declina in sei diversi tipi di vino che vanno dal rosso al rosato, dal bianco al pinot (che viene anche spumantizzato), dall’aleatico dolce a quello liquoroso.
Quello che gode di maggior rilevanza e notorietà è il rosso, un vino di colore rosso rubino, che profuma di frutta rossa e spezie. Al palato regala morbidezza e calore, va servito a 16-18 gradi mentre per le versioni rosato e bianco si preferisce una temperatura più fredda.
Ogni declinazione di questo vino va a completare ed accompagnare ogni tipo di piatto:
- Il Salice Salentino Rosso è l’ideale per accompagnare sughi di carne, carni miste, arrosti e formaggi stagionati;
- Il Salice Salentino Rosato è perfetto per primi piatti leggeri, fritture, salumi, carni bianche e formaggi a media stagionatura
- Il Salice Salentino bianco ed il Pinot sono perfetti per accompagnare il pesce crudo, antipasti leggeri, e formaggi freschi
- L’aleatico liquoroso o meno, è preciso per abbracciare i dolci.